sabato 23 novembre 2013

1/11/2013 – Arco. “Il Muro dell’Asino”

Combriccola: Frappi e Fole

Approfittando del ponte e di tre giorni liberi dai soliti impegni partiamo per raggiungere Arco, obiettivo: due giorni intensi di falesia. Non essendo troppo esperti della zona e nemmeno dell’arrampicata abbiamo cercato un po’ in internet per individuare una falesia adatta a noi. Poco sopra Arco troviamo l’imbocco del sentiero di avvicinamento che parte da una piccola chiesetta bianca. Dopo circa 20 minuti di cammino (e una deviazione sbagliata) arriviamo sotto le pareti. Essendo un giorno di festa c’è un po’ di affollamento, con moltissimi bambini piccoli che salgono su come dei grilli..questo ci fa ben sperare…le vie saranno alla nostra (soprattutto mia) portata! Peccato che non siano segnate. Inoltre la scheda della falesia che abbiamo scaricato non sembra aggiornata perciò chiediamo a una famiglia, una delle poche a parlare italiano (per il resto si sente parlare solo tedesco!), se può darci qualche dritta. Aspettiamo il nostro turno di salita e ci buttiamo sulle vie più facili per tastare il terreno. Proseguiamo poi rimanendo su una placca con 4-5 vie di grado intorno al 5b-5c…abbiamo trovato altri tre ragazzi con la guida italiana e abbiamo sbirciato per avere un po’ di informazioni. In verità, rispetto a vie delle stesso grado di Teolo e Stallavena, queste ci sembrano un bel po’ più facili ma alcune hanno dei passaggini interessanti, compreso qualche punto in cui la roccia è talmente consumata che non c’è scarpetta che tenga!


Pian piano la falesia si svuota e noi rimaniamo fino a poco prima del buio, mannaggia l’ora solare. Fatte su tutte le nostre cose ritorniamo alla macchina e via…per una bella cenetta ‘tipica!’ in quel di Riva del Garda.

martedì 19 novembre 2013

17/11/2013 Marciaga.

Pubblicazione palestre di arrampicata.Combriccola: Fole, Jimmy, Piccio e Rocky.


Previsioni meteo: favorevoli!
Voglia di arrampicare: elevata!
Voglia di esplorare nuovi posti: alta!
Morale: ottimo!
Appetito: sempre da tener domato... (sigh...).

Con queste premesse lasciamo Ferrara con un tiepido sole autunnale pronti a trascorrere una giornata in esplorazione e ad arrampicare. Destinazione Marciaga, falesia molto conosciuta con più settori e molte vie, sulla carta, alla nostra portata.
Il tragitto è rapido; incontriamo pochissimo traffico e raggiungiamo il parcheggio dopo nemmeno due ore concedendoci la classica pausa caffè e qualche incertezza di percorso usciti dall'autostrada.
Come ogni uscita che si rispetti lo stomaco fornisce il suo tributo di antipatia suggerendoci subdolamente che potremmo trascorrere la domenica deliziando il palato invece di prodigarci per far soffrire le articolazioni.
Ma da veri professionisti resistiamo alla tentazione.
L'avvicinamento alla falesia costringe in parte gli arrampicatori ad attraversare un campo da golf utilizzando le stradine di servizio che collegano le varie buche.
Passare affianco al green suggerisce una domenica con sdraio, parole crociate e white russian a volontà; ma siamo professionisti (...nelle intenzioni...)... e quindi proseguiamo.
Il sole si affaccia timidamente dalle nubi e ci accompagnerà solo fino a mezzogiorno lasciandoci successivamente all'ombra di un cielo melanconico e cinereo per tutto il resto del pomeriggio.
Non conoscendo il luogo ci aggiriamo per un po' attraverso un fitto sottobosco  di pungitopo (Ruscus aculeatus) consultando alcuni appunti che Jimmy ha trovato in internet e dopo poco partiamo con la prima via.
La roccia è prevalentemente composta da un calcare oolitico dove fessure, lame e buche, originate dai fenomeni carsici superficiali, offrono adeguati appigli e appoggi. Purtroppo la chiodatura delle vie e più spaziata rispetto alle falesie che
normalmente frequentiamo e decidiamo di non affrontare vie con gradi (per noi) più impegnativi.
Con il proposito di tornare ad arrampicare in questa falesia, sperando in una giornata più soleggiata, ci dirigiamo verso casa accompagnati da una magnifica luna piena, con ancora tanta voglia di arrampicare e con un pensiero che cresce nella nostra mente...
...
una cena con più portate di castrato!

Vie completate:

Settore D, "Aerofagia"
  • Palestrina: 3b (3c/4);
  • Prima della nasacita: 4c.

Settore E, "Cavallino Rosso"
  • Cavallino Rosso: 4b (4b/c).

Settore F, "Per Laura"
  • Nuvola Bianca 4a (4b);
  • Perongi 4a.


martedì 12 novembre 2013

10/11/2013 Val di Ledro. Settore A "Regina del Lago"

Combriccola: Fole, Jimmy, Piccio
Oggi ci siamo aggregati all'uscita "Falesie e dintorni". Questo ci ha permesso di provare delle vie da secondi che da primi non avremmo provato (almeno, parlo per me...)
Il ritrovo è fissato per le 7:00 di domenica mattina. Il clima non è dei migliori ma proviamo comunque a partire.
Tappa obbligatoria a Isola Rizza per caffè - pasta e poi via verso il Lago di Garda.
Panorama dalla sosta di una via
La nostra sfortuna vuole che inizi a piovere appena arrivati al parcheggio, giusto per rinfrescarci lungo il sentiero seppur corto ma abbastanza ripido che porta al settore "Regina del Lago". Non tutto il male viene per nuocere però, perché, sebbene la pioggia del mattino ha bagnato alcune vie, il brutto tempo iniziale deve aver scoraggiato gli altri gruppi dato che eravamo i soli in tutto il settore. Appena arrivati alla falesia comunque il clima è generoso e il cielo si apre.
Non è la prima volta che capitiamo in questa falesia. Ci siamo già arrivati durante l'ultima uscita del corso di arrampicata provando per la prima volta una via a più tiri, la "Caino e Abele".

Le vie che abbiamo salito sono molto belle: molti movimenti da imparare, molti passaggi in aderenza e il panorama quando si arriva in sosta è splendido.
Dopo aver fatto 8 vie e aver così martoriato gli alluci con le scarpette, è ora di ripartire verso casa.
Anche se non abbiamo trovato dei bar aperti nei paesi vicini, il nostro "terzo tempo" l'abbiamo passato in un Autogrill per uno spicchio di pizza, una birra e tante, tante cacchiate.



Vie completate

  • C.N.S.A.S. Val di Ledro: 6b
  • Due sfere: 6c+
  • Illusione: 6a+
  • Esperanza: 6b+
  • Gaudì: 6a
  • Gli invisibili: 5c
  • I nuovi poveri: 6b
  • Antibiotico: 5c

lunedì 11 novembre 2013

07/11/2013: Stallavena. Settore spigoletto

Combriccola: Jimmy, Piccio.
Il clima favorevole ci ha permesso di scoprire un settore di Stallavena per noi ancora sconosciuto: il settore Spigoletto.
Io e Fole l'ultima volta che siamo andati a Stallavena abbiamo provato a raggiungerlo ma poi ci siamo fermati nei settori subito prima, ovvero i settori Sperone e Verona.
Purtroppo in questa stagione le ore di luce sono poche, ciononostante siamo riusciti a fare tre vie molto belle.
Nella guida la via Rastaman è indicata come 4a e la via Spigoletto di destra 4c. Secondo noi i gradi sono invertiti. Abbiamo trovato Rastaman più difficile di Spigoletto di destra. Ho provato a informarmi e anche nella pagina di Stallavena del sito falesia.it i gradi sono riportati in modo diverso.
Intorno alle 16 comincia a calare il sole e per noi è tempo di mettere via le nostre cose e partire.
Non si può però concludere una giornata a Stallavena senza fermarsi al bar appena sopra il parcheggio per una birra e un panino alla soppressata.

Vie completate

  • Rastaman: 4c
  • Spigoletto: 4a
  • Spigoletto di destra: 4a

domenica 3 novembre 2013

02/11/2013 Val di Ledro - Biacesa. Pareti strada vecchia Ponale.

Combriccola: Piccio.
Anche oggi gli altri membri del team sono impegnati ma fortuna vuole che una persona molto, molto esperta sia disponibile. Dopo aver guardato e riguardato il meteo si parte per la Val di Ledro per fare una o due vie sportive.
Il cielo è plumbeo. Possibilie che le previsioni abbiano sbagliato così tanto?
Giunti ad Arco pioviggina e per terra si vedono chiaramente le pozzanghere lasciate da una pioggia più intensa di quella del momento. Non ci si scoraggia, si impreca un po'  e arriviamo in Val di Ledro.
Ora non piove. Le nubi sono più chiare e decidiamo di provare a salire. La mia scarsa esperienza e tecnica impone, giustamente, che io sia sempre il secondo (e per fortuna visti alcuni passaggi...). Si parte con la via Plasir (relazione).
Tracciato via Plasir
Tre tiri su roccia molto bella. Tanti buchi per gli appigli rendono la salita piacevole con un passaggio di 5b obbligatorio.
Terminata la via siamo in prossimità del Settore C - Regina del Lago e visto che il tempo regge bene, decidiamo di fare la via a tre tiri 3 dicembre. Gli alberi trattengono molto l'umidità e il bagnato così anche in questa via la parte difficile è l'inizio, non banale, verticale con appigli piccoli. Il resto della via, è più agevole ma poco prima della fine c'è una placca molto bella che si supera seppure con la dovuta circospezione con tranquillità se si è avvezzi all'aderenza. Io in merito ho ancora tanto da imparare e quindi è il punto in cui fatico maggiormente.
In cima la vegetazione folta non ci consente né di vedere né di raggiungere il sentiero che, dalle indicazioni,  dovrebbe essere pochi metri sopra di noi.
Decidiamo quindi di scendere in corda doppia che ci offre una maggiore sicurezza.
Avendolo fatto solamente al corso, sono un po' impacciato nelle manovre preparatorie, ma, grazie al preziosissimo aiuto del compagno di scalata tutto fila via liscio.
La falesia nel frattempo si è riempita soprattutto di tedeschi, il sole finalmente è uscito ma per oggi si è arrampicato abbastanza.


Vie completate
  • Via Plasir: 5b obbligato
  • 3 dicembre: L1 6a, L2 3a, L3 6a.

01/11/2013: Badolo. Settore Basso - Sezione 1 e 2.

Badolo arrampicata. Panoramica settori.
Combriccola: Piccio.
Con Andrea, compagno di corso di arrampicata, decidiamo di sfruttare la splendida mattina che il primo del mese propone. Il cielo con nemmeno una nuvola invoglia proprio ad arrampicare. Gli altri membri della Pretzel Team sono in viaggio in mete diverse e così la decisione  di scegliere la Rocca di Badolo quale meta di arrampicata la accetto volentieri in modo tale da andare in avanscoperta su una falesia molto conosciuta, vicino a casa e con numerose vie in quattro settori.
Arriviamo presto, anche perché Andrea è libero solo la mattina. Siamo i primi.
La temperatura è abbastanza fresca ma piacevole. Il primo impatto con le pareti, che si raggiungono dopo un brevissimo avvicinamento, è positivo. A prima vista i tiri sono tutti di almeno di 15 metri. Pareti verticali qualche nasetto, qualche tetto, diedri, spigoli. C'è di tutto. Molte vie di notevole difficoltà.
La Roccia è un arenaria ben compattata ma poco cementata che al tatto si sgretola con apparente facilità. Abituati a dolomie e calcari o  rocce magmatiche, l'idea di di mettere i piedi in appoggi di questo materiale fa molta impressione. Anche la tenuta dei chiodi lascia un po di perplessità ma in realtà quest'ultima è una preoccupazione vana. Comunque sia, rimarrò condizionato per tutta la giornata da questa prima impressione e lascerò ad Andrea il compito di aprire tutte le vie che proviamo. La riprova l'ho subito alla prima salita.
Gli appigli sono buoni e tengono bene, non sempre sono ben visibili e se non si conosce la via è necessario cercarli con attenzione. La maggior parte di essi è artificiale e non di origine naturale quindi le salite hanno spesso passaggi pressoché obbligati; quello che più impressiona però sono proprio gli appoggi.
Finisco la prima via con le braccia stanchissime. La salita l'ho fatta tutta in tensione.
Le salite successive vanno un po' meglio ma sarà necessaria qualche altra uscita per prendere confidenza con questo tipo di roccia.

Ho sempre più l'idea che la gradazione delle vie sia molto aleatoria e che sia inoltre impossibile confrontare gradi in falesie diverse (e talvolta anche nella medesima falesia).

Vie completate
n.  24, 32, 12 e 7.

Trappola del Topo: 4a
Spigolino: 4a
Tromba d'aria: 4a
Blowing in the wind: 4a